Consiglio comunale breve, in cui abbiamo recuperato l’argomento promosso dalle opposizioni in cui chiedevamo al consiglio comunale di prendere posizione in merito al decreto sicurezza. Nello specifico di: “Dibattito pubblico con votazione finale del Consiglio Comunale di Piano di Sorrento, affinché sia espressa la nostra preoccupazione a Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, invitando il Presidente del consiglio dei ministri, il Ministro degli Interni, il Presidente del Senato e della Camera a riconsiderare il “Decreto Sicurezza, in particolar modo per quanto concerne la chiusura dei porti nazionali, il salvataggio e relativo sbarco di naufraghi”.

Tenete presente che tale proposta è stata formulata nei giorni in cui veniva impedito ad un gruppo di migranti di sbarcare, costringendoli a bordo di una nave.

Dopo un lungo dibattito in cui abbiamo provato a spiegare che col decreto viene aumentata l’insicurezza dei cittadini, creando di fatto delle persone di serie b, senza diritti, marginalizzate. Inoltre la chiusura degli Sprar non fa che aumentare il numero di persone che vivono in strada, esposte ad ogni tipo di sfruttamento.

Abbiamo inoltre spiegato che con l’art.13 del decreto, la legge nazionale impatta sui comuni, impedendo di fatto l’iscrizione all’anagrafe (che è appunto un ufficio comunale) crea dei problemi seri ai dipendenti comunali ed ai Sindaci, oltre che ai malcapitati che si vedono rifiutare la residenza ed i servizi ad essa connessi.

Non penso sia stato dato un senso ideologico al testo, ma nemmeno questo è bastato a farlo condividere alla maggioranza di governo, che l’ha bocciato. Devo dire, nonostante un intervento del presidente Russo, che richiamava i principi di umanità e di migrazioni anche carottesi che ci pone in qualche modo connessi con chi sfida la sorte per venire in Europa. Il rifiuto di condividere anche un testo così blando la dice lunga sulla voglia di dialogo, che ormai abbiamo capito si avvicina allo zero.

Tra le buone notizie c’è stata la nomina del garante per le disabilità, figura voluta fortemente dal consigliere Mare.

Nelle interrogazioni, abbiamo appreso che gli impianti del porto (fotovoltaico, zona pescatori, smaltimento acque di sentina ed alcune colonnine) non sono funzionanti dall’anno della loro realizzazione. Queste sono le notizie che minano la credibilità di ogni amministrazione pubblica, caratterizzandosi per un coacervo di competenze (demanio, regione e Comune)ed un’inefficienza diffusa.

Come vi avevo anticipato,ho chiesto lumi sulla vicenza Arips, irritualmente mi ha risposto il segretario comunale, dicendo che è venuto a conoscenza della sentenza, solo in seguito alla mia interrogazione. Nonostante sia passato un anno e mezzo. I Sindaci, in questo tempo, non hanno prodotto nessuno studio sulla materia, complessa, rinviando tutto al commissario liquidatore di Arips. Intanto la Gori ha intentato un appello, impugnando la pronuncia di primo grado.