Niente, alla fine non ci sono riuscito a scrivere il resoconto ” asettico” del consiglio, farò passare qualche altro giorno per sbollire la delusione, quindi vi chiedo di pazientare.
Se però siete tra chi mi ha scritto in questi giorni chiedendomi spiegazioni lo faccio volentieri.
Abbiamo iniziato il consiglio con la richiesta da parte della maggioranza di anticipare la discussione sulle aliquote di alcune imposte e tasse comunali, la richiesta era coadiuvata dal fatto che il ragioniere capo è di Agerola, quindi tornare prima a casa era un gesto di cortesia nei suoi confronti. Lo Statuto del Comune dice chiaramente che la prima parte del consiglio comunale è dedicato alle interrogazioni, mozioni o interpellanze, quindi da parte delle minoranze è stata una concessione generosa.
Il consiglio comunale, vi ricordo era stato richiesto proprio da noi dell’opposizione per discutere di un’ordine del giorno in cui chiedevamo alle autorità dello Stato di rivedere il decreto sicurezza. Insomma la seduta stessa di consiglio è stata convocata per discutere di quest’argomento, eppure candidamente il capogruppo di maggioranza Alberino, dopo che si erano approvati gli argomenti ‘utili’ al governo ha affermato: “chiediamo il rinvio per approfondire”. In venti giorni non sono stati capaci di leggersi una sola pagina, perché di questo stiamo parlando, nella discussione poi è emerso tra le righe che non c’era una unità di intenti su questo tema nella maggioranza. Insomma dopo il danno anche la beffa.
Infine c’era la richiesta del Consigliere Mare (sacrosanta) di ritirare il sostegno fatto con due delibere di consiglio al progetto di riqualificazione su Pz. della Repubblica realizzato dall’Ing Elefante e poi donato al Comune, donazione mai perfezionata con atto notarile. In questi due anni non è stato fatto alcun atto che portasse avanti il progetto, quindi era inutile insistere. Anche su questo è stato richiesto un maggiore approfondimento.
Insomma di fronte a tali mancanze di rispetto, insipienza e impreparazione è normale che il paese sia fermo, i negozi chiudono e Piano man mano diventa il fanalino di coda della penisola sorrentina. Quando ci sveglieremo da questo torpore sarà troppo tardi?