Ho presentato il 22 gennaio un ordine del giorno, invitando il consiglio comunale ad impegnare la giunta sui temi dell’antifascismo, in particolare per i fruitori di spazi pubblici si chiedeva la sottoscrizione di una dichiarazione di aderenza ai valori della Costituzione. Tale provvedimento è promosso dall’Anpi(associazione partigiani italiani) ed è stato approvato da molti comuni italiani (tipo Sassari, Brescia, Torino ecc.)
Tale ordine del giorno, a mio avviso un atto di indirizzo, non necessita di alcun parere. Il presidente del consiglio ha ritenuto di chiedere un parere a tutti i funzionari del Comune di Piano di Sorrento. Faccio notare che gli atti in votazione in consiglio comunale, hanno al massimo un solo parere. Pertanto nel primo consiglio comunale utile non è stato inserito.
Ieri, passati due mesi dalla presentazione, il presidente al netto di alcune follie (tipo dire che cono procura della repubblica, senza poi specificare perché o andare fisicamente a denunciarmi) ha risposto che nonostante siano arrivati ben due pareri sulla mia proposta ha ritenuto che non fosse ammissibile. Un gesto arbitrario che viola il diritto dei consiglieri comunali di proporre ordini del giorno. Peggio ancora il tentativo di scendere nel merito, compito che non è nelle funzioni del presidente, che deve limitarsi ad applicare lo Statuto. Il fatto che Il presidente ritenga inutile l’approvazione dell’ordine del giorno non gli consente di evitarne la discussione in consiglio comunale.
Il Sindaco poi ne ha detta una delle sue, cioé che essendo passato dalla maggioranza alla minoranza avrei dovuto ripresentare l’ordine del giorno, come se fosse cambiato in qualche modo il mio ruolo di consigliere comunale, una castroneria.
Dopo una discussione ampia ed accesa, ho annunciato che avrei scritto al prefetto per denunciare la gravità di quanto è successo a Piano di Sorrento e per chiedere un suo intervento in merito.
Qualora il Prefetto dovesse darmi ragione, chiederò le dimissioni del Presidente Mario Russo.