Cari cittadini,

come avrete appreso il circolo locale del PD ha revocato la fiducia al Sindaco del Comune di Piano di Sorrento e alla sua amministrazione. Provo a spiegarvi le motivazioni che mi hanno portato a condividere questa scelta.

In questo anno e mezzo di rospi ne ho ingoiati tanti:

  • La delibera sui condoni edilizi, di cui abbiamo chiesto più volte una revisione, mai ottenuta

  • La creazione di veri e propri compartimenti stagni in cui ogni Assessore gestisce le proprie deleghe in modo autonomo

  • La totale assenza di collegialità, che culminava con la richiesta di approvare provvedimenti varati dalla giunta in un consiglio comunale chiamato soltanto a ratificare scelte prese altrove

  • L’atto di indirizzo su Piazza della Repubblica, dove abbiamo iniziato a farci sentire, che si è rivelato come ampiamente previsto un flop

  • Delle proposte fatte nell’ambito delle deleghe non ne è stata attuata o discussa nessuna.

 

A tutto questo bisogna aggiungere un diffuso malcontento e un’assenza di programmazione, problema storico della politica locale, non imputabile a questa amministrazione che si accontenta di gestire il quotidiano e le emergenze, senza cercare di impostare una visione complessiva per una città che, nonostante le energie imprenditoriali, va in affanno.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza di risposta ad una serie di segnalazioni fatte e la freddezza mostrata del primo cittadino alla richiesta di un ordine del giorno sull’antifascismo.

Ci sono valori non negoziabili per chi crede ancora nei principi fondanti della nostra Repubblica.

A questo punto bisogna scegliere se restare inascoltati in una compagine di governo, per il puro e semplice gusto di far parte di una maggioranza, oppure fare una scelta diversa di coerenza e dignità personale

Di fronte al mancato rispetto del programma elettorale, all’assenza di governo nel paese c’è bisogno di smettere di essere complici ed uscire dalla palude. Con una sola promessa: farsi sentire.