E’ la domanda che tiene banco in questi giorni nel paese reale che si affaccia alla nuova legge elettorale. Quindi penso sia utile iniziare la campagna elettorale, senza urla o strepiti, ma cercando di capire come funziona. Non ci sono indicazioni di voto, potete leggerlo anche se non avete voglia di votare il centrosinistra.

 

Il nuovo sistema prevede di eleggere al Parlamento candidati sia col tradizionale modello proporzionale che con un maggioritario uninominale. Non è possibile il voto disgiunto.

In soldoni, quello che ho appena scritto è questo:

  1. Sulla scheda troveremo i simboli dei partiti (divisi per coalizioni, se ne hanno)
  2. E’ possibile votare su un solo simbolo, il voto sul simbolo andrà automaticamente al candidato del collegio elettorale e ai candidati plurinominali (ci sarà un listino corto di 4 nomi sulla scheda)
  3. E’ possibile votare invece che il simbolo, il nome del candidato uninominale che si preferisce,in questo caso il vostro voto automaticamente al partito che lo sostiene oppure diviso tra i partiti della coalizione in base alla proporzione di voti che prendono (misura che dovrebbe avvantaggiare i partiti più grandi)
  4. E’ possibile mettere la X sul candidato uninominale e sul partito che si preferisce all’interno della coalizione.
  5. La scheda viene annullata nel caso in cui venisse votato un candidato uninominale e un partito che ne sostiene uno diverso, quindi è vietato il voto disgiunto.

Ma quindi, chi viene eletto?

Viene eletto un solo candidato nel collegio elettorale uninominale, nel caso della Camera a noi comprende un area compresa tra la penisola sorrentina, i monti lattari e Castellamare di stabia. Chi prende un voto in più degli altri elegge il candidato al collegio. Quelli del listino(vedi punto 2) sono eletti in base alla proporzione di voti che prende il partito (esempio il 20% ecc.)

Quindi i capolista dei partiti maggiori sono sicuri di essere eletti, anche in caso di cattivo risultato del partito.

 

In generale, ritengo per la presenza dei collegi uninominali, che sono avvantaggiati i partiti con maggiore radicamento territoriale (il PD) e le coalizioni più ampie (il Centro destra), il proporzionale dovrebbe invece dare soddisfazione al movimento cinque stelle che tenterà di essere il primo partito. Credo che sia possibile che esprima un governo solo la coalizione (o il partito) che arrivi a superare il 40% dei voti. Quindi molto probabilmente nessuno dei contendenti.

 

Per chi volesse saperne di più

http://www.ilpost.it/2018/01/29/come-si-vota-rosatellum/

http://dait.interno.gov.it/elezioni/faq-elezioni-politiche-2018